Scott Olson through Getty Photographs
Questo 4 luglio, giorno della festa nazionale degli Stati Uniti, segna la debacle del presidente Trump. Nel 1776 i rappresentanti delle 13 colonie americane firmarono la Dichiarazione d’Indipendenza dalla corona britannica che sanciva la nascita degli Stati Uniti d’America: “Noi riteniamo che tutti gli uomini sono creati eguali e che sono dotati dal loro Creatore di certi inalienabili diritti fra i quali quelli alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità”. Nello stesso giorno del 1826, a 50 anni dall’Indipendenza, singolarmente morirono il secondo e il terzo presidente degli Stati Uniti, John Adams (1796-1800) e Thomas Jefferson (1800-1808) .
La festa nazionale, quest’anno, for every Trump è amara. Le probabilità che possa essere rieletto il 3 novembre sono minime. I sondaggi del “voto popolare” lo indicano a circa 10 punti dal democratico Biden, e nel “collegio elettorale” alcuni Stati “oscillanti”, che nel 2016 votarono repubblicano, ora sono previsti democratici. È perciò che nel ramo alto del Congresso (a maggioranza repubblicana for each 3 voti) diversi senatori prendono le distanze dal presidente for each non essere travolti dalla probabile disfatta.
Il clima del Paese è per lo più avverso a Trump. For every la prima volta la festa nazionale non può essere vissuta dagli americani con le tradizionali larghe riunioni familiari, i viaggi, le visite a luoghi dedicati, e la partecipazione a parate. La paura del Covid è incalzante for each il costante aumento dei contagi e dei decessi, ormai a livello altissimo. Al presidente si imputa l’incapacità di governare la pandemia e l’atteggiamento sprezzante verso gli esperti, a cominciare da Antony Fauci.
La vecchia piaga del razzismo si è riaperta in seguito all’assassinio di George Floyd. Trump non è certo il responsabile dei singoli episodi di violenza istituzionale e di aggressione sociale verso gli afroamericani. Ma il suo atteggiamento di “presidente bianco” inerte nei confronti dei suprematisti e dei razzisti ha rappresentato il contesto in cui sono fiorite le nuove violenze degli estremisti bianchi e gli atti discriminatori delle polizie locali.
Le proteste degli antirazzisti si sono moltiplicate fino alle porte della Casa bianca intorno al movimento Black Life Issue che è stato inquinato da gruppi facinorosi con incendi e saccheggi. Il presidente non è riuscito a dialogare con le comunità nere, né a fermare le violenze. L’anacronistica campagna contro le statue è andata rinfocolando lo scontro tra gli opposti schieramenti. Perciò il 4 luglio 2020 si presenta come un giorno denso di conflitti tra americani arrive lo fu nel 1852 quando Frederick Douglass, uno dei primi intellettuali neri a dare voce al suo popolo in schiavitù, pronunziò davanti a una società antischiavista l’Orazione “Che cos’è lo schiavo il 4 luglio? Questo è il vostro giorno non il mio”.
La tradizionale parata sul Countrywide Mall di Washington quest’anno è in tono minore o del tutto assente, mentre i fuochi d’artificio su cui contava Trump for every illuminare la sua presidenza sono messi in questione for every non creare assembramenti e provocare incendi nei boschi arrive sul Monte Rushmore in South Dakota dove troneggiano le figure di 4 grandi presidenti George Washington, Thomas Jefferson, Abraham Lincoln e Theodore Roosevelt.
È proprio in quel celebre sito che quest’anno Trump va in maniera provocatoria prima di rientrare a Washington. Un’idea che suona offensiva for each i nativi a cui furono sottratte quelle “Colline nere” sacre for every le tribù dei Sioux. Così, nel giorno della festa nazionale, il presidente dell’America divisa non solo deve affrontare la rivolta degli afroamericani che hanno subito le carenze della sanità pubblica durante il Covid, ma deve fare i conti anche con le proteste dei tre milioni di nativi che subiscono l’affronto sul loro antico territorio.
Si discute di un eventuale ritiro dalle elezioni del presidente uscente for every evitare la debacle repubblicana. A me sembra una ipotesi improbabile, considerato il carattere egocentrico di Trump che continua a ritenere con la sua onnipotenza di potere invertire la tendenza negativa. Questa è tuttavia l’idea che il presidente degli Stati Uniti ha di se stesso, ma non corrisponde alla reale prospettiva elettorale.