In Texas aumentano di giorno in giorno i ricoverati in terapia intensiva, la California decide un nuovo lockdown per 19 contee mentre cresce la preoccupazione in Alabama per i Covid party, dove i giovani sfidano il contagio. Tre istantanee di un’America che si prepara a festeggiare un 4 luglio in casa, o almeno questo è l’appello delle autorità sanitarie, allarmate dai picchi quotidiani di contagi dell’ultima settimana che hanno portato Texas e la Florida a frenare sulle riaperture e l’Arizona a chiudere bar, cinema e palestre per 30 giorni. Intanto Donald Trump, dopo le pressioni di una parte del partito repubblicano, spiega di non avere “alcun problema” a indossare la mascherina, mentre il suo vice Mike Pence ha iniziato a indossarla regolarmente. Un dietrofront che è l’emblema di una gestione catastrofica dell’emergenza, che ha addirittura portato anche un gruppo di ex dirigenti dell’amministrazione e della campagna di George W. Bush a lanciare ’43 alumni for Biden’, un nuovo super Pac (un comitato politico che raccoglie fondi per un candidato) per mobilitare i repubblicani delusi a favore del candidato dem alla Casa Bianca. Un’idea per “unire e mobilitare una comunità di elettori storicamente repubblicani che sono costernati e delusi dal danno fatto alla nostra nazione dalla presidenza di Donald Trump“.
Valanga di contagi in Texas: ora mascherine obbligatorie – Nella contea texana di Harris, che comprende anche la metropoli di Houston, almeno due ospedali hanno raggiunto il “massimo della capacità”, ha detto il sindaco Sylvester Turner, sottolineando che “la minaccia che Covid-19 rappresenta adesso per la nostra comunità è al livello più alto di sempre”. Il Texas si trova ad affrontare un’emergenza sanitaria finora mai vista, dopo avere deciso già a inizio maggio di allentare le restrizioni, some sollecitava il presidente. Oggi sono quasi 7mila i pazienti Covid ricoverati negli ospedali, aumentati progressivamente dal 1 giugno. Tanto che lo Stato deve fare marcia indietro: il governatore repubblicano Greg Abbott ha firmato un ordine esecutivo che obbliga a coprirsi il volto negli spazi pubblici nelle contee con 20 o più casi di covid. Vietati inoltre i raduni con oltre 10 persone e obbligo di distanziamento sociale di sei piedi (due metri). Nel mese di maggio, riporta la Cnn, il picco dei ricoveri aveva raggiunto quota 1.888. Secondo una stima del Centro nazionale per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), in Texas – ma anche in Florida – si attendono quasi 2.000 nuovi ricoveri entro metà luglio, contro i circa 1.500 in Arizona e California. In altre parti dello Stato la situazione non è migliore. Secondo i dati pubblicati dal Comune di San Antonio, all’inizio di giugno c’erano 39 pazienti in terapia intensiva e 20 curati con ventilazione meccanica, mentre al 30 giugno erano rispettivamente 288 e 158.
Allarme in Alabama per i Covid parties – Sono feste private in cui vengono intenzionalmente invitate persone positive. E chi si infetta si porta a casa i soldi raccolti da tutti i partecipanti per la scommessa. A Tuscaloosa in particolare, sede dell’Università dell’Alabama e di molti altri college, è stato il capo dei vigili del fuoco a segnalarli. “All’inizio pensavamo fosse solo una voce che circolava – ha detto a Abc Randy Smith – ma a confermarcelo erano sia rapporti sanitari che le stesse autorità”. Nel Paese sono stati registrati più di 38mila casi di contagio, di cui il 28% (oltre 10mila) nelle ultime due settimane. La governatrice repubblicana Kay Ivey ha prorogato a fine luglio il divieto di qualsiasi raduno non lavorativo in cui non si possa rispettare il distanziamento sociale e così Trump ha dovuto annullare il comizio che aveva in programma per la settimana prossima nello Stato.
La California chiude di nuovo – Tre settimane di lockdown, di nuovo, per 19 contee in California, compresa quella di Los Angeles, dove vive il 72% dei circa 40 milioni di californiani. Il Golden State torna a chiudere musei, teatri, bar e sale non all’aperto dei ristoranti sulla maggior parte del territorio dello Stato a causa di un nuovo aumento dei contagi. Negli ultimi 14 giorni la curva si è impennata con un incremento del 45% di casi, con 500 pazienti in terapia intensiva. Grande preoccupazione per le ricadute economiche di questa nuova serrata, che si abbatte su una economia già gravemente compromessa da mesi di restrizioni e ‘blocco’ sostanziale di numerosi settori. Imperial County è la contea più colpita: in queste zone rurali al confine con il Messico sono scattate la notte scorsa le misure più severe mai adottate su territorio californiano: saracinesche abbassate per tutta la ristorazione e il commercio di beni non essenziali, stop alle funzioni religiose e a qualsiasi tipo di assembramento. Molto grave la situazione nelle carceri, dove lo Stato punta il dito contro l’amministrazione delle colonie penali con pesanti accuse di incompetenza. Al centro delle polemiche la situazione nel grande carcere di San Quintino dove un terzo dei 3.500 detenuti sono risultati positivi ai test. Il focolaio sarebbe stato innescato dal trasferimento nell’istituto vicino a San Francisco di 121 carcerati dalla prigione di Chino, senza alcun esame preventivo di sicurezza covid.
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