Stiamo sicuramente valutando la cosa. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha risposto cos, durante un’intervista a Fox News , a una domanda sulla possibilit che gli Stati Uniti vietino l’uso delle applicazioni cinesi, soprattutto TikTok. Non voglio anticipare il presidente Trump, ha aggiunto Pompeo alla giornalista della rete conservatrice, Laura Ingraham. Poi, l’attacco diretto all’app da pi di due miliardi di obtain della cinese Bytedance e alle altre iconcine di Pechino: scaricatele solo se volete che le vostre informazioni private finiscano nelle mani del Partito comunista cinese. La motivazione in sostanza la stessa addotta dall’India, che una settimana fa ha bandito una sessantina di application cinesi, TikTok compresa (per la gioia di Facebook, che ha subito iniziato a testare la sua alternativa Reels). Non finita cos: nel risiko dei social network ci sono anche l’Europa, con il comitato Ue for each la protezione dei dati (Edpb) che sta indagando sul trattamento dei dati dei cittadini europei da parte di Tiktok, e soprattutto Hong Kong, dove la nuova legge cinese sulla sicurezza che impone alle autorit di sorvegliare Web sta mettendo in difficolt le piattaforme digitali. Le americane Facebook, Twitter e Google hanno chiuso il rubinetto e non daranno informazioni sui loro utenti alle forze dell’ordine di Hong Kong in nome della libert d’espressione e in attesa di ulteriori valutazioni. TikTok, che attualmente guidata dall’americano ex Disney Kevin Mayer, ha preso una decisione pi drastica e ha annunciato il ritiro dell’app dagli retailer entro una settimana. Mayer prova cos a smarcarsi da Pechino e risponde indirettamente agli States, i cui colossi avrebbero invece tutto da guadagnare dalla sua uscita di scena (vedi Reels in India).
7 luglio 2020 (modifica il 7 luglio 2020 | 12:39)
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